Narni e dintorni

I dintorni di Narni, a spasso per Guadamello e San Vito

I piccoli paesi che punteggiano le campagne intorno a Narni nascondono piccoli gioielli architettonici, tradizioni e storie da scoprire. Come i borghi di San Vito e Guadamello, fondati vicino al Tevere dalle popolazioni italiche nel X e IX secolo a.C, e oggi abitati da poche centinaia di persone.

A San Vito

Fin dall'arrivo a San Vito, si coglie la sua antica funzione di punto di controllo sulla sottostante piana del Tevere tra Orte, Otricoli e Magliano Sabina. Al centro del castello – una fortezza circolare con due porte di accesso – svetta infatti un'antica torre quadrata le cui origini si fanno risalire al I secolo d.C. Con tutta probabilità, seppur con aggiunte di epoche successive, si tratta di una delle 32 torri di vedetta costruite fra Appennini e Tevere per volere dell'imperatore Marco Aurelio, come racconta anche lo storico Svetonio. Altro gioiellino di San Vito è la sua chiesa parrocchiale, costruita nei primi del Novecento grazie al parroco don Carlo Checcucci di San Casciano Val di Pesa e agli abitanti del borgo che collaborarono tutti, cuocendo addirittura i mattoni che la compongono oggi. Risale alla fine del Settecento la chiesetta della Madonna delle grazie, di proprietà privata, dove si conserva una bolla vescovile ufficiale del 1925 che concede 50 giorni di indulgenza a chi recita tre Ave Maria innanzi all'immagine della Madonna delle Grazie.


Fra i vicoli di Guadamello

A solo un chilometro e mezzo di distanza, fra boschi di lecci e uliveti ecco spuntare Guadamello, costruito sopra uno sperone roccioso a quasi 300 metri di altitudine. Abitato almeno fin dal X secolo a.C., come testimoniano i diversi ritrovamenti di tombe di guerrieri italici, il paese fu costruito nel luogo di una grande villa romana d’altura o forse di un castrum militare. Anch'esso con funzioni di controllo sul Tevere e sui commerci fluviali. Le diverse epoche storiche vissute dal castello di Guadamello sono raccontate dalle sue tre torri, dalle mura e dal suo palazzo, costruiti fra il Medioevo e l'Ottocento. Il borgo, quasi abbandonato per diversi anni, ha recentemente ripreso vita grazie al ritorno dei nipoti degli antichi abitanti e al turismo.

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