Enogastronomia

Il Dolce di San Giovenale di Narni – una prelibata novità da non perdere

Non solo Corsa all'Anello 2022 nella cittadina di Narni, grazie alla fantasia ed alla passione di due maestri pasticceri, nasce il dolce dedicato al Santo Patrono della Città, San Giovenale, tutto da gustare

Non c’era ed ora c’è: il dolce di San Giovenale, che una pasticceria del Centro Storico, si è "inventato” e che sta riscuotendo un grandissimo successo. Tutto parte dalla osservazione dei titolari della grande azienda, che apre la serranda in Piazza Garibaldi: "A ben vedere non c’è niente che identifichi la festa, che scenda in tavola, il tre maggio, quando si festeggia il Santo”. Luisa Prisani e Roberto Bacocco, marito e moglie nella vita privata, partner affiatatissimi in quella lavorativa, si sono messi a studiare impasti e forme. Spiega Roberto Bacocco: "Intanto dovevamo capire come ricoprire il dolce, il contenuto ma anche la forma. La nostra scelta è caduta su una pasta sfoglia di bignè che aveva la forza di sostenere involucro dalla forma di un "cappello”, quello del del Vescovo”. Perché non va dimenticato: San Giovenale era proprio un vescovo, il primo di Narni, e sulla cui memoria si attrezza l’intera festa di primavera. Alcune prove per testarne la consistenza e poi via, al passo successivo, quello dell’interno. Intanto però i due pasticceri hanno messo nel frigo le prime prove dell’involucro. "E dentro? No, la crema pasticcera, troppo pesante per il caso: l’involucro non reggerebbe”. Infine la prova, che ha fatto capire che stavano nel posto giusto: la crema Chantilly, in una forma molto rielaborata dall’azienda, con qualche ingrediente segreto. "Leggera, pastosa, si sposava benissimo con il "cappello del vescovo”. E via con la produzione, allora. Beh, non c’è stata una pubblicità vera e propria e quelli della Pasticceria Bonaccini, il nome è il tradizionale della famiglia, hanno puntato solo sul "passa parola”. Così il primo anno è stato fiacco, chi l’ha visto, ha apprezzato il prodotto ma le quantità erano davvero modeste. Poi, la lievitazione, non è una parola a caso, della richiesta, ogni anno più grande ed importante. Il risultato è senza dubbio duplice: il successo commerciale della Pasticceria Bonaccini ma soprattutto l’aver dotato la festa di un suo dolce, un marchio di fabbrica della dolcezza, che sempre più compare a fine pranzo di san Giovenale, per addolcire la bocca di chi ha mangiato fagioli, cotiche e manfricoli.

 

 

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