Storia

Il trionfo della luce, l'Incoronazione della Vergine del Ghirlandaio

Fra le sorprese del Museo della città e del territorio di Palazzo Eroli, c'è la pala d'altare dipinta da Domenico Ghirlandaio nel 1486. Un'opera valorizzata da un particolare allestimento in cui la luce e l'oro sono protagonisti.

La storia L'Incoronazione della Vergine realizzata da Domenico Ghirlandaio su commissione del cardinale Berardo Eroli per i frati minori del convento di San Girolamo, è approdata nel museo cittadino solo da pochi anni. Dopo esser stata esposta per tanto tempo sopra l'altare maggiore della chiesa di San Girolamo e poi nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Narni. L'imponente tavola, di tre metri per due, si divide in tre piani narrativi. In alto c'è la Vergine incoronata dal Figlio, subito sotto un coro di santi che assistono in contemplazione alla scena, con san Francesco, san Bonaventura, san Ludovico da Tolosa, san Bernardino da Siena, sant'Antonio da Padova e san Girolamo. In basso la predella, dove sono rappresentate tre scene: le stimmate di san Francesco, il Cristo pietoso tra la Vergine e san Giovanni Evangelista, e san Girolamo nel deserto.

La luce Entrando nella sala del Museo Eroli che custodisce la Pala del Ghirlandaio, si ha la sensazione di essere avvolti dall'oro. E di provare un po' la stessa sensazione dei fedeli che la vedevano colpita dalla luce filtrante dal rosone della facciata della chiesa di San Girolamo. Un effetto scenico riprodotto dall’ambiente completamente oscurato e da un programma di illuminazione variabile, che evidenzia i raggi di luce che si dipartono dal globo d’oro al centro della tavola.

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