Narni e dintorni

Lezioni sul dopoguerra al liceo Gandhi di Narni

Anche se sono passati oltre 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale la sua lezione è ancora attuale. Per conoscerla meglio il liceo Gandhi di Narni organizza una serie di appuntamenti insieme all'Associazione nazionale partigiani d'Italia. 

Seconda guerra mondiale: una storia ormai quasi sconosciuta 

"Oggi ci troviamo in una fase in cui i ragazzi e le ragazze hanno nonni nati dopo la guerra per cui manca nelle famiglie una memoria diretta di fatti vissuti in prima persona, e i programmi scolastici, spesso, non arrivano ad approfondire il dopoguerra e la nascita della Repubblica. Spesso i ragazzi e le ragazze non hanno piena consapevolezza dei fatti e delle persone a cui dobbiamo la libertà e le conquiste di oggi”. Così l'Anpi - Associazione nazionale partigiani d'Italiaspiega il senso della serie di appuntamenti promossi al liceo Gandhi di Narniper raccontare la storia del dopoguerra, in programma fra il dicembre 2017 e l'aprile 2018. Eventi che comprendono incontri con Carla Mariani, curatrice del libro 'Fischia il vento' (il 5 dicembre), e con Mario Poddi, membro della Brigata 'Cremona', composta dai partigiani e patrioti umbri che hanno contribuito alla Liberazione di Alfonsine, in provincia di Ravenna, e del territorio fino a Venezia, partendo da Terni il 2 giugno 1944. 

La visita al Monte San Pancrazio 

L'appuntamento di chiusura è in calendario il 12 aprile 2018 con la visita di tutte le classi del liceo Gandhi al Monte San Pancrazio, nelle vicinanze di Calvi dell'Umbria, teatro il 13 aprile 1944 della fucilazione di 13 cittadini sospettati di collaborare con i partigiani. Una strage organizzata dal colonnello fascista della Guardia Nazionale Repubblicana Faustini Giunio, in servizio a Terni, e dai suoi figli Franco e Vittorio, che ordinarono l'arresto e la fucilazione dei calvesi nella piazza del paese da parte delle SS tedesche, senza alcun processo. I cadaveri furono lasciati sulla piazza: fra loro anche due ragazzi di 16 e 17 anni, Genesio e Ernesto Guglielmi, e una serie di abitanti del posto, 'colpevoli' di aver ospitato i partigiani o di averli aiutati. Una vicenda forse poco conosciuta, o almeno non al pari di stragi come quelle di Marzabotto, in Emilia Romagna, o delle Fosse Ardeatine a Roma, ma che merita di essere tramandata alle future generazioni.

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